martedì 29 settembre 2009

Gravissimo il silenzio della Regione sul campo eolico

                                  
"Silenzio assenso", una nota formula che nel caso di Is Arenas può significare la non contrarietà della Regione Autonoma della Sardegna al campo eolico.
Fino ad oggi, infatti, non si ha notizia di alcuna deliberazione da parte della Regione contro il campo eolico a Is Arenas.
Di fronte alla totale contrarietà della popolazione, già manifestata in diverse assemblee popolari e testimoniata dagli organi di informazione, e alle interrogazioni presentate dai consiglieri regionali Antonio Solinas e Mario Diana, la regione continua a non pronunciarsi, ben sapendo che il termine per la presentazione delle opposizioni presso la Capitaneria di Porto di Oristano decorre l'8 ottobre, fra soli dieci giorni.
La mancata presa di posizione da parte della Regione, di fatto equivalente a un assenso, sta alimentando il sospetto di manovre poco pulite all'interno del palazzo.  Dopo l'attacco dell'On. Caterina Pes, in parlamento nazionale, sulla parentela tra un membro della commissione ambiente e l'amministratore della società che ha progettato il campo eolico, altri nomi potrebbero saltar fuori direttamente dal consiglio regionale.

6 commenti:

  1. Ugo Cappellacci, figlio di Giuseppe, il commercialista di Berlusconi negli anni ottanta, non è una novità della politica regionale. La cronaca inizia a occuparsi di Ugo Cappellacci nel 2001, (giunta Pili, Forza Italia) quando viene nominato dai canadesi presidente della Sardinia Gold Maining, la multinazionale che dal 1996 è autorizzata a divorare intere colline della Marmilla per cercare oro. Per la concessione dei 394 ettari di terreni in agro di Furtei, Guasila, Segariu e Serrenti, entrano nella casse regionali appena 10.000 euro contro i circa 30 miliardi di euro all’anno guadagnati dalla SGM. All’inizio del 2003, Cappellacci, pare per contrasti con i proprietari, lascia la SGM per entrare in politica, nel partito di Forza Italia.

    Non si è fatto scrupoli allora, figuratevi adesso.

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  2. Assessore al Bilancio ai tempi della giunta Pili-Masala che negli anni 2003-2004 porterà la Sardegna al più grande debito pubblico della storia isolana, 3,5 miliardi di euro. Nel 2001, periodo in cui si insediò la giunta Pili-Masala, il debito era di 300 milioni di euro, 10 volte meno. Lo stesso Masala fu condannato dalla Corte dei Conti a rimborsare 470.000 euro alla regione Sardegna (La Nuova Sardegna, 16 giugno 2008). L’ultima tappa politica di Cappellacci, prima della candidatura a presidente della regione, è nel 2004, quando diventa assessore al bilancio del Comune di Cagliari: anche qui sembra, con risultati pessimi che hanno condotto le casse comunali del capoluogo di regione ad una situazione disastrosa.

    L’elettore medio sardo si trova dunque a dover scegliere fra un candidato la cui giunta è stata premiata dalla comunità europea - per aver risanato i conti pubblici – e dall’altra un candidato che nonostante l’impegno profuso, se d’impegno si tratta, ha fatto parte delle giunta che ha condotto la regione Sardegna al debito più grande della storia isolana. Volendo essere polemici, ma in senso buono, c’è da chiedersi se le decisioni intraprese dal candidato Cappellacci siano state farina del suo sacco. Vista l’attuale strana campagna elettorale che vede un presidente del consiglio gestire i discorsi del candidato alla presidenza della regione, privandolo di ogni iniziativa e dosando i suoi interventi, fatto riconosciuto anche dagli elettori del centro destra. La malizia mi porterebbe a pensare ad un “burattino” – permettetemi la metafora non offensiva – scelto ad hoc, per avere carta bianca, riducendo la Sardegna ad una colonia del potere forte. Ma voglio essere ottimista, preferisco pensare che il centro destra non avesse altri candidati da schierare contro Soru.

    Una piccola nota di colore: la ricerca su google immagini di “Ugo Cappellacci” fornisce tantissime foto del premier Silvio Berlusconi, e solo alcune sul candidato alle regionali. Anche google ha le sue verità.

    Fonte Aleteck.

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  3. ORGANIZZIAMO UNA MANIFESTAZIONE A CAGLIARI! E' IL MODO MIGLIORE PER FARCI SENTIRE! ORMAI E' INUTILE CONTINUARE AD ORGANIZZARE ASSEMBLEE POPOLARI, DOVE DICIAMO SEMPRE LE SOLITE COSE, E SOPRATTUTTO DOVE NESSUNO CI NOTA! DOBBIAMO ANDARE ASSOLUTAMENTE IN REGIONE. DOBBIAMO ANDARE LA' E FARCI SENTIRE! MA DOBBIAMO SBRIGARCI, L'8 OTTOBRE E' DIETRO L'ANGOLO! ASPETTO UN RISCONTRO A QUESTA MIA IDEA. NON C'E' PIU' TEMPO

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  4. se aspettiamo che si facciano vivi dalla regione, stiamo freschi! facciamoci vivi noi!!

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  5. Sono perfettamente d'accordo, OK il raduno a Is Arenas domenica, ma non credo ci porti nuovi contatti. E' il momento di fare un salto di qualità della nostra protesta. Puntare a Cagliari, che ancora non si è pronunciata, e sfilare partendo da piazza Yenne, percorrendo il largo Carlo Felice per arrivare sotto il palazzo del Consiglio Regionale in via Roma.
    E' impegnativo e dobbiamo essere numerosi, per questo ci serve l'appoggio di diverse organizzazioni, se possibile apolitiche. Bisogna decidere subito e preparare almeno un paio di striscioni e qualche cartello, di tempo ce ne vuole per preparare una cosa così.

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  6. abbiamo già fatto 3 striscioni qui a s.caterina, e ne dobbiamo fare altri.. per organizzarsi, è più semplice di quanto si possa pensare. La cosa + difficile, forse, sarà portare gente, perchè sono le persone che servono, e tante.... dobbiamo sentirci prima di domenica.

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