giovedì 24 dicembre 2009

Ieri mattina i rappresentanti della Janna negli uffici della Capitaneria

Cuglieri. «Pale eoliche lontane dalla costa». Le assicurazioni della società che ha chiesto la concessione
L'ingegner Giuseppe Idda: «Non ci sarà alcun impatto ambientale. Le pale a trenta chilomentri saranno praticamente invisibili».
Tratto da L'Unione Sarda, 24 dicembre 2009, articolo di Patrizia Mocci.

Ieri il primo passo con la consegna della documentazione negli uffici della Capitaneria di porto. Avviato l'iter per ottenere la concessione delle aree demaniali e di una lingua di terra, a pochi passi dal chiosco della spiaggia di Is Arenas, dove sbucherà il cavo sottomarino. Il progetto per un parco eolico a trenta chilometri dalla costa è pronto. L'idea era nata qualche tempo fa proprio mentre, in Consiglio comunale di Cuglieri, si decideva di contrastare l'altro progetto: «Se il problema sono le pale visibili dalla costa, basta sistemarle a debita distanza» aveva pensato Giuseppe Idda, ingegnere e consigliere comunale di Cuglieri impegnato nella lotta al parco eolico che ha sollevato tante perplessità. E che ha visto una sollevazione popolare, il progetto proposto dalla società Janna (formato dal gruppo Bentu 'e soi e dagli altri soci Giovanni Luigi Pala, Marco Murru e Giuseppe Idda) non dovrebbe produrre impatto ambientale. Quanto meno stando alle parole dei progettisti, convinti che a quella distanza le pale eoliche potrebbero sembrare formiche. Le pale saranno 72, sistemate una accanto all'altra al largo della spiaggia di Is Arenas, Torre del Pozzo, Capo Marrargiu, Capo Nieddu, Su Pallosu e l'isola di Maldiventre. «L'area è baricentrica e trenta chilometri dalla costa è una distanza sufficiente per essere poco visibile» spiega l'ingegner Idda. «Potrebbero avere un impatto ambientale pari a zero. La pale, sistemate oltre l'isola di Maldiventre quasi al limite delle acque internazionali, neppure si vedrebbero».
Ieri, dunque, è stato compiuto il primo passo dell'istruttoria con la consegna della richiesta per le concessioni alla Capitaneria di porto. «Ottenuto il benestare sulle aree, la fase successiva sarà la valutazione di impatto ambientale» ha spietato Giuseppe Idda, «per poi ottenere, speriamo, la concessione definitiva. Per tutti questi passaggi sarà necessario non meno di un anno».
Si tratta, secondo la società, di un progetto innovativo. «Sarebbe il primo in assoluto, non produrrà alcun impatto ambientale visto che sorgerà distante e al di fuori del banco di poseidonia. La novità riguarda poi la struttura: l'aerogeneratore è basato su una piattaforma semisommersa ancorata alle zavorre mediante tiranti. La sistemazione dell'impianto non modificherà in alcun modo l'ambiente: al termine della concessione non resterà nulla sul fondo».

1 commento:

  1. Tano per favore ricordati di citare la fonte ogni volta che pubblichi un post.

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