mercoledì 9 dicembre 2009

UN NUOVO PARCO EOLICO SUL MARE A 30 MIGLIA DAL LIDO DI IS ARENAS

Articolo di Nicola Pinna su L'Unione Sarda, 9 dicembre 2009

Il progetto illustrato in Provincia. Secondo gli ideatori avrebbe un impatto ambientale pari a zero. Il presidente Pasquale Onida: nessuna difficoltà se i tralicci non si vedono dalla costa.

A trenta miglia dalla costa le pale eoliche potrebbero sembrare formiche. Anche se sono centoventi, sistemate una accanto all'altra al largo della spiaggia di Is Arenas, potrebbero avere un impatto ambientale pari a zero. Neppure si vedrebbero, sostengono i progettisti di un nuovo parco che potrebbe essere realizzato oltre l'isola di Maldiventre. Quasi al limite delle acque internazionali.
IL PROGETTO Gli uffici della Capitaneria di porto ancora non hanno ricevuto alcuna richiesta per una concessione demaniale. Il progetto però è già pronto. I particolari sono stati illustrati qualche giorno fa ai tecnici dell'Amministrazione provinciale e anche i sindaci del territorio sono già stati informati. Uno dei progettisti è l'ingegnere Giuseppe Idda, che è anche consigliere di minoranza del Comune di Cuglieri. Il nome della società però ancora non si conosce e per il momento non saltano fuori neppure i nomi degli imprenditori che sono disposti a finanziare la grande opera.
IL PARCO Nello specchio d'acqua individuato per realizzare la grande centrale dovrebbero essere installati più di cento tralicci. Alti più o meno centro metri, ma quasi invisibili dalla spiaggia. Per mettere su gli impianti, la società che ha ideato il parco, ha previsto un intervento a bassissimo impatto ambientale: senza neppure scavi a grande profondità o colate di cemento sul fondale. Le pale infatti dovrebbero essere galleggianti e per mantenerle in equilibrio si dovrebbe sfruttare la forza delle correnti marine. Ogni traliccio sarà ancorato a pesi di cemento armato, che manterranno a galla tutti gli impianti senza dover devastare il mare. Preservando, prima di tutto, le praterie di posidonia. I tralicci dunque sarebbero agganciati a una sorta di ancora in cemento in grado di mantenere in piedi i grandi ventilatori senza che sia necessario realizzare alcuno scavo.
I COMMENTI L'assessorato provinciale all'Ambiente attende di conoscere ancora meglio i particolari del progetto, stessa cosa l'Amministrazione comunale di Narbolia. I rappresentanti della società (composta da una cordata di imprenditori sardi e della penisola) si sono già presentati al sindaco, Fabrizio Fais, e al presidente della Provincia, Pasquale Onida. «Io penso che il primo vincolo da porre sia quello dell'impatto ambientale - commenta Pasquale Onida - Se è vero che i tralicci risulteranno quasi invisibili dalla costa, penso che non ci saranno grosse difficoltà. Di sicuro dovremo approfondire bene questa proposta e studiare con attenzione tutti i vantaggi e tutti i rischi».
Stesso parere quello del primo cittadino di Narbolia: «Noi dobbiamo far rispettare a tutti i costi la condizione che il parco eolico non provochi nessun danno all'ambiente e non danneggi il paesaggio. Se il progetto sarà realizzato così come ci è stato presentato, a una distanza di trenta miglia credo non ci saranno grosse opposizioni». Più cauto il sindaco di San Vero Milis. «Già da qualche tempo si parlava di un progetto alternativo, che sfrutterebbe sistemi tecnologicamente più avanzati e che si dovrebbe realizzare al largo della costa, ma per il momento non abbiamo sul tavolo una proposta concreta - dice Antonello Chessa - Adesso abbiamo da portare avanti la mobilitazione contro il progetto del parco eolico nella baia di Is Arenas: fino a quando non sarà vinta questa battaglia non potremo pensare ad altri progetti. Dopo discuteremo di progetti alternativi: siamo pronti a valutare se un intervento di questo tipo è compatibile con gli interessi del territorio e con l'esigenza di tutelare il patrimonio ambientale. Una cosa è certa: non vogliamo interventi distruttivi del nostro ambiente. Discutiamo di qualunque opera, ma solo se prevede un totale rispetto per la natura, per le nostre aspirazioni turistiche e per le attività economiche del territorio, la pesca prima di tutto».

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